BELLEZZA PERFETTA E IMPERFETTA
La fusione in sé è un processo che utilizza un negativo per creare un positivo. Indipendentemente dal mezzo scelto, si attua un processo trasformativo che prevede la fusione e la formazione tramite il fuoco.
Quando scelgo un materiale, penso in parte alla sua storia unica, al suo utilizzo e al suo significato, e alla cultura che lo circonda. Amo abbracciare le tradizioni e usarle per esprimere nuove idee.

ceramica
Penso che l’argilla sia il più umile di tutti i materiali — nient’altro che terra. Mi attira perché è elementare e universale. Da millenni, in ogni cultura, la si usa per fare di tutto: dagli oggetti quotidiani e funzionali a quelli religiosi o simbolici.
ghisa
La ghisa è tutt’altra cosa: per me è al tempo stesso umana, naturale e industriale. Il ferro è nel nostro sangue e nel nucleo del pianeta. Diciamo persino che scorre in vene attraverso la terra. Mi piace pensarla così: come il sangue nella carne del nostro pianeta.


bronzo
Per molti versi è l’opposto della ghisa. È una lega progettata. Un materiale senza tempo. È interamente artificiale e non arrugginisce.
Guardo monumenti, manufatti e reperti archeologici come una storia scritta in bronzo: un registro tanto delle vittorie quanto dei fallimenti. Un vano tentativo di immortalare tutto, dagli eroi ai dittatori.
vetro
Il vetro è estremamente difficile da lavorare, ma vi ritorno di continuo perché le sue contraddizioni mi affascinano. È l’unico materiale che mi permette di intrecciare il visibile e l’invisibile.


marmo
Ho pensato che il marmo fosse perfetto per questa scultura perché si forma nel sottosuolo come nuvole che si rimescolano lentamente, fissate nel tempo. Evoca anche i resti scheletrici delle civiltà antiche, e la statuaria e i templi degli imperi caduti.



